di Paolo Veronese
Ho sognato il deserto e la febbre mi saliva su sino alla gola e poi
la sete, la semplice acqua, la pelle rotta dal sole ebbi fame dove solo locuste e rovi crescono e sputai
tutta la vanagloria del mio corpo pallido, un segno di barba e livido offerto all’oblio, al sale e ancora sogno e attendo solo il sandalo nella polvere un Messia
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