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L'attesa



In una notte

Tutto fu in un’attesa,

e un alito di vento scosse il velo del tempio come in un presagio gonfio di silenzio nel grembo del Mistero. Un volto siderale acceso di pupille stelle sopra la sassosa sterpaglia dove il sandalo percuote la via, il rio singhiozza, la vita scorre;

trascina con sé nel segno mistico la facella pellegrina giunta dagli abissi, a disegnarsi sopra case rozze, sopra valli dove le pecore e l’uomo s’abbarbicano nel giogo del vivere e del morire, nell’ovile del Creato. Come non credere che tutto il coro celeste non fosse a quest’ora nel perfetto accordo, a pizzicare sulle corde la musica delle sfere?

E tutto fu in una voce,

né il belato degli armenti fu più belato, né i corni dei pastori lamentarono le fatiche ma respiri angelici si mischiarono a parole umane, la polvere e la sabbia a un più sottile salmodiare;

né il vento fu più il vento ma in ogni erba un sospiro, in ogni ragnatela una gemma di rugiada, facendo specchio al mondo, in attesa, che avvenisse.

E tutto fu in una luce.



Paolo Veronese


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