di Paolo Veronese
Qui dove il mondo è un brontolio remoto,
chiuso alla corte di qualche cipresso
e la sillaba di un soldato ignoto
tace per sempre al sasso a lui concesso,
viva è rimasta la memoria al voto
d'ogni giovin partito e mai recesso
a quella piaga che la storia al chiodo
percuote in nomi estinti, ancora, adesso.
Il tempo è fuso nel cuore inesploso
d'una bomba sfuggita al fine crudo
del suo progetto, fermo piombo tacito.
Non odesi il cruento ed impietoso
tuono del farsi morte e mondo, al nudo
fronte riposa ogni nome, ora placido.
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